L'erba della prateria è scossa da un leggero vento.
I tredici della banda, ritti sui loro cavalli, dall'alto della collina, osservano la città che si estende grande innanzi a loro. Non è la prima volta che vi arrivano ma stavolta tutti concordano che sarà più dura del solito, l'imponente figura della Chiesa domina la cittadina, un immenso prato poco distante, una volta verde, ora bruciato dal sole, ospita ogni giorno il lento viavai di cavalli e carrozze, adesso no...
I cittadini non ancora rincasati si affrettano a farlo, tante piccole formiche alla febbrile ricerca di una tana sicura, quasi a sentire l'imminente pioggia...
Ma non sarà acqua dal cielo no, stasera sarà pioggia di piombo all'interno della cittadina e tutti lo sanno, a giudicare dalla fremente impazienza dei negozianti nel chiudere i loro negozi, dalla fretta dell'ultima carrozza a lasciare il paese per tuffarsi tra le montagne, una volta rischiose di notte ma forse oggi più sicure dalla tempesta di fuoco che sta per abbattersi.
Anche dal saloon non arriva la consueta musica di Sam, forse il vento la dirige da un'altra parte, più probabilmente il pianista avrà preso una delle tante dirigenze verso Sud, aria pesante anche per lui stasera, il colore della sua pelle comincia a dare meno nell'occhio rispetto al giorno del suo arrivo ma francamente stasera non è tempo per lui di calare ritmicamente le dita sui tasti del piano mentre gli occhi vagano per il locale a rimirare la carnagione biancastra delle tante ballerine alla ricerca del benefattore di turno... o della notte.
Data la frenesia della cittadina qualcuno avrà sicuramente già intravisto quelle tredici sagome scendere dalla collina e avrà dato l'allarme alla popolazione, arriva la banda di Johnny e questo significa solo una cosa... guai in vista.
La fama della banda è ormai nota in tutto il paese, arrivano, occupano il saloon, bevono e mangiano spesso non pagando e magari, prima di abbandonare la città, passano a prelevare alla locale banca.
Qualcuno ha provato a fermarli ma non c'è legge che tenga, ogni tanto qualcuno dei tredici se ne esce da qualche rissa con le ossa ammaccate e, si dice, alcuni di loro abbiano profonde cicatrici da ferite da taglio o pallottole, ma di questo nessuno è sicuro e anche alle donne o uomini che li/le frequentano non è ammesso parlarne...
Uomini o donne si, perchè nella banda di Johnny anche le donne godono del rispetto degli uomini del gruppo, un rispetto guadagnato sul campo in risse o sparatorie alle quali anche loro non si tirano di certo indietro.
La luce del giorno si fa fioca e quella che arriva dalla luna nascente illumina le tredici figure intente a discendere la collina, Jhonny guida la banda, avrà sicuramente studiato ogni dettaglio della cittadina, a partire dalla banca ovviamente ma senza tralasciare l'alto campanile o le finestre della locanda, tutto ad evitare le possibili imboscate dei tanti cacciatori di taglie;
si intravede l'esile figura di Fede "lo scarso", un sorriso eternamente stampato sul volto ma uno che quando serve sa picchiare duro;
a chiamarlo "scarso" ha iniziato Cizz "la pulce" che viene immediatamente dopo, un piccoletto che tanti inizialmente sottovalutano per pentirsene poi amaramente, un vero acrobata, nessuna prigione può rinchiuderlo, sa scavalcare anche le mura più imponenti;
più indietro ecco Marcello "lo zoppo", ora non si nota perchè a cavallo, ma una ferita in via di guarigione gli ha fatto passare qualche guaio non molto tempo fa, qualche whisky e donzella in città e tornerà come nuovo;
dagli identikit disegnati negli uffici di Washington non si riconosce ma quella più indietro è Verdi "la smilza", più esile rispetto ad un tempo, un cambiamento non certo per sfuggire alle forze dell'ordine, quelle non le evita mai;
la luce biancastra batte sulla pelle altrettanto candida di Spino "la pallida", guai a contraddirla quella, veloce, guizzante e pungente, sembra assente ma in realtà nulla le sfugge di quello che le accade intorno;
grande sopra ad un destriero che fatica a trasportarlo, Mano "colpo in canna" non va certo per il sottile, è il pistolero della banda, quello che quando conta è il più veloce ad estrarre l'artiglieria;
da pochi mesi la banda vanta un nuovo componente che gli sceriffi hanno imparato a conoscere come Seba "lo straniero", nessuno sa da dove arrivi, dato il colore della pelle lo si identifica facilmente ma non si sa altro, se sia sbarcato da qualche nave straniera o aggiuntosi alla banda scappando da qualche riserva indiana, non porta armi ma predilige il corpo a corpo, le sue mani sono veloci e sanno toccare sempre i punti deboli dell'avversario.
Segue tutto il resto della banda, si, per loro e per questa cittadina beatamente posata nella prateria stasera si prospetta una calda calda serata... che Manitù vi protegga elementi della banda!
E ricordatevi:
"Quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola, quello con la pistola è un uomo morto..."
8 commenti:
...rappresentazione a dir poco FANTASTICA!!!!!!!
...un vero CAPOLAVORO!!!
...candidato a 5 PREMI OSCAR!!!!!
...PREMIO NOBEL per la riproduzione ambientale!!!!
Ti sei strasuperato!!! Fantastico! Se scrivi il libro, lo compro subito! mi è dispiaciuto che il post sia finito....avrei continuato a leggere ancora! Grande Roz!
FINALE! FINALE!!! SIAMO IN FINALEEEE!!! Qualcuno avvisi il sindaco di Trieste che liberi il ns. Capitano dagli impegni lavorativi! NOI IN FINALE VOGLIAMO TUTTI I BLUESSSS!!!
....p.s. per lo scrittore: ma forse la banda è 13 + 3 ... giusto?
12 sono quelli che "il capo" porta con sè nelle scorribande, poi sicuramente ve ne sono altri, non meno importanti... ovvio che si!
aaaaah la sottigliezza dello scrittore, hai calcolato proprio tutto!!! Che bravo toso!
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