Ultimi mondiali di atletica leggera, il commissario di gara chiama le finaliste dei 110 ostacoli, tra di loro l'americana Gail Devers, una delle favorite, forse LA favorita. Tutte le telecamere lasciano le altre discipline e convogliano i lunghi teleobiettivi verso le qualificate della finale.
Minuti di preparazione e concentrazione delle atlete da una parte, minuti di "snocciolamento" di dati e statistiche da parte dei telecronisti dall'altra, la favorita e' proprio lei, Gail.
Poi finalmente lo starter chiama il posizionamento sui blocchi, il brusio del pubblico si spegne in attesa dello sparo.
Il "pronti" dello starter e qualche attimo dopo ecco la detonazione.
Le atlete saltano via dai blocchi, pochi metri poi iniziano gli ostacoli, Gail e' gia' al comando, primo e secondo ostacolo tutto ok, il terzo viene toccato con una scarpa, il quarto ed il quinto abbattuti dalla coscia, l'atleta si disunisce sempre piu' e il sesto ostacolo diventa insormontabile, viene abbattuto da tutto il corpo dell'atleta che vi si avventa contro come una valanga, la faccia a terra contro il tartan...
Gail fa appena in tempo a rialzare lo sguardo per vedere le rivali volare verso il 110° metro, la vincitrice con le braccia alzate in segno di trionfo incorniciata dai flash dei fotografi.
Per lei invece solo una doccia che, spera, riesca a lavare via quel maledetto pomeriggio mondiale.
Ricorda nulla questo fatto?
Venerdi' scorso, con le dovute proporzioni noi, infinitamente piccoli rispetto a Gail e alla sua manifestazione, abbiamo un po' rivisitato quella situazione.
Non era una finale ma forse il primo vero esame attraverso il quale potevamo veramente convincerci d'essere squadra protagonista, finale o no non importa, ma protagonista.
Invece, se Gail e' stata battuta in primis dalla sfortuna - quando le capitera' ancora di non concludere una gara - noi siamo stati soggiogati dalla tensione - a sentire qualche protagonista.
Mai entrati in gara e tornati in spogliatoio con la certezza di non essere stati battuti - lo dice anche il referto - da una formazione impossibile, forte e potente si, impossibile no.
Ma anche a noi e' toccata la doccia del post-gara e anche a noi deve passare per la testa lo stesso pensiero che sicuramente sara' stato quello della forte ostacolista di colore Gail:
"La prossima volta saro' io a farle nere!"
E non ci sara' molto da aspettare, Venerdi' prossimo si torna in campo...
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